Concorso di riqualificazione di 10 aree urbane periferiche

Luogo | Corato

Data | 2016

Concorso di Progettazione

Gruppo di progettazione | Lucrezia Montalbò, Domenico Tanese, Marcella Alba, Maurizio Dalena, Francesca Di Bari

Il progetto di riqualificazione dell’area Belvedere di Corato prevede la realizzazione di una piazza ai margini di diverse realizzazioni di edilizia sovvenzionata e convenzionata proveniente da indicazione di PRUACS, rispondendo al problema del degrado delle periferie attraverso lo strumento “dell’architettura come bene comune”.
Lo spazio a cui si ambisce è uno spazio di tipo collettivo, per la città e per i suoi fruitori, in dialogo con il paesaggio, ambiente e territorio.
L’intento progettuale è stato quello di conferire al contesto urbano una dimensione di spazio pubblico attrezzato che recepisce le plurali dimensioni della città, e le rielabora a stretto contatto con il paesaggio rurale, individuando connessioni sensoriali e funzionali tra la città e la campagna. L’area di progetto infatti appare chiusa nei confini urbani, pur essendo strettamente vicina alle tessiture del paesaggio rurale, caratterizzate dai filari degli uliveti.
Pertanto si è scelto di demolire le “13 case minime”, a favore di uno spazio urbano di decongestione e di compensazione dei volumi previsti da piano. Lo spazio generato avvicina il paesaggio rurale alla dimensione urbana oggetto di riqualificazione, individuando sette scenari funzionali, portatori della dimensione umana, intervallati da sei corridoi ecologici, caratterizzati da essenze arboree autoctone, momenti di dialogo tra PAESAGGIO e CITTA’, con diversi gradi di interazione (alto, medio e basso).
Ne deriva una partitura dello spazio che commenta le aree di sedime delle “13 case minime” preesistenti, sviluppando il concetto dell’abitare la città, mirato al bene collettivo ed alla ricucitura delle aree a margine recuperando il dialogo con la natura del paesaggio pugliese.
Il progetto mira a suggerire l’incremento della permeabilità pedonale nella dimensione trasversale, in modo da non rendere gli attrattori economici e funzionali degli elementi periferici.
Il primo settore funzionale è riservato alla zona di incontro e sosta, principio chiave della piazza all’italiana, momento di condivisione pubblica e di scambio culturale e commerciale, di attesa e di passaggio. L’area prevede elementi tipici dello spazio pubblico, come quello della fontana, delle sedute in linea e chaiselonge, degli arbusti ma anche dell’elemento più rappresentativo tra le essenze arboree della zona, l’ulivo. Il secondo scenario funzionale è dedicato all’artigianato, o più propriamente a ciò che è connesso al mondo della produttività.